la rotta balcanica

Quando le strade convergono dall'inferno ad un altro inferno

BOSNIA

Questo nome ricorda ai più una triste guerra civile ed un genocidio svoltosi negli scorsi decenni (anni ’90) a cui abbiamo assistito impotenti dall’altra parte del mare Adriatico.

Terminata la guerra questa zona è rimasta senza pace perché è la destinazione ultima di uno dei flussi migratori verso l’Europa “ricca” da parte delle popolazioni in fuga da guerre e carestie nelle zone povere asiatiche.

Cosa succede in Bosnia oggi?

Le strade per arrivare in Europa dall’Africa e dai paesi asiatici in guerra passano per il mar mediterraneo (scafisti e barconi dalla Libia) oppure via terra dalla Turchia poi Macedonia, Kosovo per arrivare in Bosnia dove c’é l’ultimo confine da passare prima di trovare le frontiere aperte.

Qui, al confine tra Bosnia e Croazia, si svolge un triste gioco tra guardie e ladri: i bosniaci pagati dalla UE per gestire e contenere il flusso migratorio ed i profughi (di tutti i tipi… con/senza documenti, con/senza famiglia, con/senza abiti o soldi) che hanno un solo obbiettivo: passare il confine per raggiungere un parente, un amico o anche solo la speranza di una vita migliore.

THE GAME

Così lo chiamano… “il gioco” ovvero affrontare 3/4/5 giorni in mezzo al nulla tra i monti; vestiti con quello che si può trovare e con poco cibo camminare di notte tra la neve ed i lupi cercando di evitare le guardie armate che pattugliano il confine. A volte si riesce, a volte si viene presi, a volte si scompare tra le montagne nel nulla…

Cosa possiamo fare (ed abbiamo fatto ad oggi) noi per aiutare?
01.Raccolta di beni di prima necessità

Chi arriva nei campi profughi gestiti dal IOM (International Organization for Migration) ha bisogno di tutto, purtroppo le risorse sono poche rispetto ai numeri da gestire. Manca di tutto, dai saponi per lavarsi ad indumenti adatti alle condizioni climatiche avverse tipiche delle montagne bosniache.

02.Supporto agli 'invisibili'

In questo piccolo angolo di mondo arrivano tutti, ma proprio tutti… Anche quelli che non hanno un nome o forse lo hanno ma la storia vissuta lo ha cancellato. Questi vagano nel nulla perché ufficialmente “non esistono” e quindi non sono neppure aiutabili da chi opera nei canali previsti dalla ONU.

03.Supporto ai locali

Parecchi bosniaci, ancora memori di cosa sia una guerra da cui scappare, aiutano i migranti con attività di vario genere. “Adottare” queste iniziative è un modo per dare supporto indiretto ai profughi.

04.Presenti di persona

Come sempre fatto, in pieno spirito PRS, siamo andati di persona per

Dare il nostro aiuto sul campo
Portare quanto raccolto con l’aiuto di chi crede in noi
Verificare la realtà dei fatti e poter trasmettere qui da noi quella che è la situazione