Progetto Protesi

Laggiù in Siria un bimbo ha bisogno... piange e chiede aiuto

PROGETTO PROTESI

 

Nelle strade che percorriamo ci capita di incontrare tante persone diverse. Alcuni passano e restano solo un fumoso ricordo, altre rimangono più a lungo nei nostri 

pensieri… Poi ci sono gli incontri speciali

 

Quelle persone che il destino decide di mettere sul tuo cammino perché c’è un motivo.
Non sempre questo si rivela subito ma quando tempo ed occasione si fondono capisci che c’è un progetto importante dove tu sei un ingranaggio che non può mancare.
Questo è accaduto a noi incontrando Agnese, alla quale tempo fa abbiamo deciso di dare una mano per realizzare una missione di aiuto ad alcune famiglie siriane profughe in Giordania.
Poi Anna, con lei stiamo inviando beni di prima necessità nei campi profughi in Grecia. Nel sentirci per la realizzazione di alcuni progetti abbiamo imparato che aveva diversi contatti importanti in Turchia. Avviene che la prima, Agnese, seguiva un caso di particolare criticità e ci ha chiesto una mano.
Ed ecco che scatta la magia della strada della solidarietà.
Agnese ha conosciuto e raccontato l’esigenza, Anna conosce le persone che possono risolvere il problema e noi ci siamo proposti come trait d’union e “sponsor “.
Accade dunque che in quella terra martoriata che è la Siria le famiglie cercano di trascorrere le giornate in un’apparente normalità.
La famiglia di Muhammad era a casa. Immaginiamo la mamma ed il padre a sistemare le poche cose che una famiglia umile in una zona di guerra può permettersi.
I bambini fuori fanno quello che tutti i bambini del mondo ed in ogni condizione fanno: giocano nel campo.
Il villaggio è Misrin nella provincia di Idlib, Muhammad con i suoi fratellini si rincorrono, scherzano tra loro, gli schiamazzi però vengono coperti da un rumore per loro tristemente noto.
Un aereo sorvola il villaggio e lancia dei missili, uno di questi esplode nel campetto.
Muhammad e Hamid due dei sei fratelli di questa famiglia sono vicinissimi al luogo dell’esplosione.
Quello che avviene è tragedia, Hamid muore durante il trasporto verso l’ospedale, Muhammad è forte, resiste ma paga un prezzo altissimo ad una guerra che non sa neanche perché ci sia Perde la vista, un braccio ed una gamba.
Viene portato in Turchia con tutta la sua famiglia.
Agnese viene a conoscenza di questa bruttissima storia ed insieme a degli amici trova e paga per loro un alloggio vicino l’ospedale. Anna contattata da noi riesce a far visitare il bambino nella speranza di fargli recuperare la vista da almeno un occhio.
Con le ragazze già nominate, con Cabiria, Carmine e Paolo, con altri amici incontrati nelle varie missioni fatte, abbiamo creato un gruppo operativo per cercare di fare il possibile.
Purtroppo le notizie che ci sono arrivate da diversi specialisti hanno avuto tutte lo stesso esito, non ci sono speranze.
Noi però qualcosa ci sentiamo in dovere di fare, con queste due fantastiche donne ci siamo mossi ed abbiamo trovato il modo di far avere a Muhammad due protesi, una per la gamba a l’altra per il braccio.
Ecco il nostro appello, premesso che abbiamo già fatto ordinare quanto necessita dicendoci che anche se non dovesse arrivare alcun aiuto ce ne faremmo carico noi, vi chiediamo un contributo, anche piccolo, come diciamo sempre, tanti piccoli aiuti messi insieme valgono enormemente.
Tutto quello che ci arriverà verrà utilizzato per questo progetto.
Se ci stupirete come siete soliti fare e la cifra dovesse superare quanto necessario, i soldi in eccesso verranno messi in un fondo che servirà per pagare le spese che inevitabilmente questa famiglia dovrà sostenere ed anche per promuovere altri progetti di aiuto.
Chi ci segue sa già che rendiconteremo puntualmente quanto raccolto e come verrà speso ogni singolo euro.
Se volete camminare un po’ insieme a noi potete donare
tramite bonifico al seguente IBAN IT 50 N 02008 69111 000104729048
oppure con Paypal o carta di credito a questa pagina del nostro sito
Grazie a tutti voi.
(nella foto Muhammad in ospedale qualche giorno dopo il ricovero)