Visita ai terremotati di Castelsantangelo sul Nera

CRONACA DI UNA GIORNATA PARTICOLARE

Il terremoto ha portato morte e distruzione, quasi un anno fa.

Ha sbriciolato borghi e paesi, ha seminato paura e smarrimento, e non ha ancora finito.

Oggi siamo andati a Castelsantangelo sul Nera a portare un po di aiuti.

È un borgo che, comprese le frazioni, non arriva a 300 anime. È smembrato nei mattoni e nei sentimenti. Perché il terremoto ha diviso le famiglie, con i più anziani e i più deboli sulla costa, e i giovani (lo saranno più?) che hanno un lavoro a gelare o bollire nelle roulotte.

Gli anziani fanno su e giù, tutto il giorno, tra una stanza di un hotel e la hall dello stesso, su e giù come dei ragni impazziti. E sognano di tornare tra i loro monti sapendo di sognare, con gli occhi tremolanti perché non vogliono morire in quelle hall e neanche in una roulotte.


I giovani lavorano ed il resto della giornata la passano a far sembrare quelle ore una vita normale, ma non ci riescono, perdono tutti i giorni da quasi un anno. Come fanno a vincere? Come fanno a convincersi che sia normale vivere in una roulotte in condizioni disumane? Tutti, anziani e giovani vogliono una semplice casetta di legno.

La loro casa sbriciolata l’ hanno già dimenticata; vogliono una casetta dove poterci raccogliere quei quattro ricordi del passato recuperati tra le macerie, dove poter ritrovare un po’ di calore che il legno e lo sguardo di chi ami possano alimentare.
Lo stato li ha resi dei mendicanti, mendicanti di case, di lavoro, di dignità e di affetto.

Noi abbiamo portato oggi un po’ di alimenti e sapete cosa ci hanno chiesto loro? Di poter passare qualche serata da loro, di organizzare qualche cena al loro campo roulotte, con gli occhi lucidi, con la speranza di poter passare qualche ora diversa dalla loro normale e atroce solitudine. Hanno voglia solo di bere un bicchiere in compagnia!


Hanno voglia e bisogno di parlare e ridere, perché non lo fanno da mesi. Hanno bisogno di sentirsi dire che tra qualche mese avranno la loro casetta, per non crollare, per non farla finita.


Hanno comunque bisogno ancora di noi, in un modo o nell’altro, perché hanno capito che non siamo lo stato ma amici.